Allenarsi per crescere: quando il wellness incontra la leadership
Un imprenditore racconta come la cultura del benessere e dell’allenamento possa diventare metafora, motore e leva concreta per il lavoro di squadra, la leadership e il successo aziendale.Oggi vi racconto di una delle mie aziende. Io sono amministratore delegato di un’azienda di consulenza. Ci occupiamo di pianificazione finanziaria che si estende alla gestione dei rapporti con banche, imprese, partner e finanziatori, in un'ottica di gestione aziendale integrata.
È un'attività dove la pianificazione è fondamentale, e mi ci ritrovo molto con il mondo del wellness. Come diceva Luca: puoi allenarti benissimo una settimana per la prova costume, ma senza costanza non serve a nulla. Vale lo stesso per l’impresa: serve continuità.
Noi insegniamo agli imprenditori a pianificare, a organizzarsi. Ma capita di perdere il focus. Anche io ho scattato diverse slide viste oggi: me le riporto nella mia vita. Il concetto di chiarezza, ad esempio, mi ha colpito. Noi soci spesso diamo per scontato che tutto sia chiaro, ma i collaboratori a volte non capiscono proprio perché non comunichiamo in modo trasparente.
L'allenamento è una metafora potente della vita professionale. Nella mia settimana, anche con poco tempo libero, c'è sempre spazio per l’attività fisica: è il momento in cui cerco equilibrio. Conoscete la ruota della vita? Io la applico. E trovo che questa metafora abbia molto da insegnare al mondo del lavoro.
Un programma di wellness aziendale porta benefici evidenti: aumenta l’energia personale e collettiva. Faccio sport non solo per la forma fisica, ma perché mi fa performare meglio. Dopo l’allenamento, potrei lavorare altre due ore o stare con la mia famiglia con più energia.
Aiutare i collaboratori ad acquisire questa disciplina positiva è un grande valore. Spesso nasce una sana competizione, un clima più leggero che migliora anche i momenti lavorativi. Ci vediamo più tra soci che con le nostre famiglie: il clima aziendale deve essere positivo, altrimenti tutto diventa pesante.
All’inizio alcuni si sentono a disagio, pensano “lo devo fare perché altrimenti mi guardano male”. Ma i risultati arrivano: si crea un'abitudine, una nuova energia, una maggiore coesione. Il team si compatta.
Il leader deve dare l’esempio. È il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via. Non si può pretendere energia se non la si trasmette. E anche negli allenamenti, se porti coinvolgimento e determinazione, il gruppo risponde. Fare una ripetizione in più, anche se fa male, è un atto simbolico, è una metafora del lavoro.
Lo sport è una scelta, a differenza del lavoro. E proprio per questo ha una forza diversa, più profonda. Per me lo sport è una metafora di vita. La leadership si costruisce anche in quei momenti sportivi condivisi.
Oggi si parlava della difficoltà di trovare persone. Io aggiungo: è difficile trovare chi sposa davvero il tuo progetto. NT Advisory e NT Capital SG nascono da quattro ex manager bancari che hanno lasciato la stabilità per una startup. I primi collaboratori erano persone che ci conoscevano, che hanno creduto in noi.
E come si convince qualcuno a scegliere un progetto nuovo? Dando attenzione alle persone. Se hai cura autentica delle persone, loro te la restituiranno. Io credo molto nel commitment vero: chi condivide il tuo “perché”, farà la differenza.
Mi concentro su chi arriva in azienda. Cerco di capire perché è venuto, se ha capito il nostro scopo. Averne cura significa anche ricordarsi dei loro appuntamenti importanti, dei loro obiettivi personali. Gli obiettivi aziendali sono una cosa, ma aiutare qualcuno a raggiungere i propri è un valore aggiunto.
Coinvolgiamo molti giovani. Di recente ho partecipato a un career day e ho portato, spero, un po’ di entusiasmo. La risposta è stata enorme. I giovani rispondono quando sentono valore vero. Ed è questo che costruisce reputazione.
Chi sceglie un’azienda valuta anche il suo approccio al benessere. Non solo lo stipendio, ma anche ciò che l’azienda offre in termini di cura, clima e visione. Programmi come questo sono una dimostrazione concreta che ci tieni. E il benessere porta performance.
Io mi alleno anche per vedermi meglio, certo, ma soprattutto per sentirmi meglio. Dopo ogni allenamento, sono più energico di prima. Ho un socio che a 50 anni si è rimesso in gioco: alimentazione sana e allenamento gli hanno cambiato la vita.
Ecco perché io credo profondamente nella performance.